La fuga, la forma musicale contrappuntistica più ardua, da sempre sfida tecnica per ogni compositore. Codificata nella sua perfezione dal più grande compositore di fughe, Johann Sebastian Bach, è da allora diventata una speciale ossessione di molti altri grandissimi compositori.
Bach stesso, e il suo nome, sono diventati ossessione ad esempio di Robert Schumann, che sul soggetto di fuga ricavato dalla sigle B.A.C.H. (cioè le note Si bemolle, La, Do, Si naturale) ha composto le sei fughe per organo op. 60.
Bach e il suo "Clavicembalo ben temperato" (una raccolta di 48 preludi e fughe) sono invece il modello spiratore dei 24 preludi e fughe del compositore sovietico Dmitri Schostakovich, che dimostra grande maestria nel piegare le regole bachiane alla propria estetica.
In altro modo affronta la sfida Astor Piazzolla, che fa assurgere a soggetti di fuga temi intimamente connessi al tango argentino, e reinventa e arricchisce la forma della fuga scardinando le regole, ma rendendola incredibilmente espressiva.
I contemporanei Sardelli e Queipo de Llano si ispirano allo stile di altri maestri del '700, Albinoni e Vivaldi, caratterizzando le loro fughe per la grande cantabilità di stampo veneziano.
Giovanni Biswas, giovane compositore fiorentino, esprime un concetto di fuga ancora diverso, dove la plasticità timbrica esalta la tecnica compositiva.


Ensemble Fisarchi 

Daniele Del Lungo, violino
Andrea Vassalle, violino
Laura Gorkoff, violino
Daniel Stratznig, accordeon
Annamaria Vassalle, soprano


Arrangiamenti, elaborazioni compositive, strumentazione, Daniele Del Lungo 

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Michelangelo Buonarroti, celeberrimo artista fiorentino del '500: scultore, pittore, architetto e anche poeta. Sulle sue rime è basato questo programma. Ensemble Fisarchi, nel 2009, ha commissionato a giovani compositori di area fiorentina musiche che avessero come testo i sonetti di Michelangelo. La Provincia di Firenze – Genio Fiorentino ha finanziato il progetto e la successiva registrazione del CD "Michelangelo, rime".
Queste speciali creazioni compositive, similmente alle pietre preziose nei marmi delle Cappelle Medicee (luogo progettato da Michelangelo per le tombe della famiglia de' Medici in S. Lorenzo a Firenze), sono incastonate in mezzo ad altre composizioni, sia contemporanee che di più facile fruizione.
Ensemble Fisarchi, per la peculiarità del suo organico, fin dal concerto di debutto (Austria, 2008, prima esecuzione assoluta di "Gaudos" della compositrice maltese Mariella Cassar), si è distinto nel commissionare, eseguire, e tenere nel proprio repertorio composizioni di giovani autori. 

Ensemble Fisarchi 

Daniele Del Lungo, violino
Andrea Vassalle, violino
Laura Gorkoff, violino
Daniel Stratznig, accordeon
Annamaria Vassalle, soprano


Arrangiamenti, elaborazioni compositive, strumentazione, Daniele Del Lungo 

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Love and Clarinet è il titolo di una serie di concerti che Ensemble Fisarchi ha tenuto in Inghilterra nel febbraio 2011. Il programma, ideato ed eseguito in collaborazione con la clarinettista inglese Emma Alexandra, ha come filo conduttore l'idea dell'amore rappresentata in musica, dall'amore inteso come mozartiana armonia, all'ideale d'amore in epoca vittoriana espresso da Elgar, all'amore che continua oltre la morte nella poesia di Vittoria Colonna "Vivo su questo scoglio", oppure a quello narrato in un a poesia giunta fino a noi dall'Egitto dei faraoni con "Bel giorno d'ebbrezza". Ma anche l'amore inteso sia come passione dei sensi, sia come sofferenza e sacrificio nelle composizioni di Piazzolla, l'amore sponsale nella musica suonata per secoli ai matrimoni ebraici, per concludere con una delle melodie d'amore più conosciute della storia del cinema. 

Ensemble Fisarchi 

Daniele Del Lungo, violino
Andrea Vassalle, violino
Laura Gorkoff, violino
Daniel Stratznig, accordeon
Annamaria Vassalle, soprano


Arrangiamenti, elaborazioni compositive, strumentazione, Daniele Del Lungo 

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"La mia musica? 10 per cento tango, 90 per cento classica moderna"

Un programma interamente dedicato al più importante musicista argentino del XX secolo...il tango argentino come pretesto per comporre musica che avesse riferimenti alla grande tradizione classica europea, con l'uso di forme quali la fuga o la forma sonata, contaminando il tutto con richiami al jazz: il tutto dovuto alla avventurosa biografia di Piazzolla. Nato in Argentina, il nome Astor gli fu dato dal padre Vincente Nonino, in memoria dell'amico Astor Bolognini, primo violoncello dell'orchesta Sinfonica di Chicago, all'epoca molto famoso. Piccolissimo si trasferisce con la famiglia a New York, dove il padre lo manda a lezione di Bandoneon (la caratteristica fisarmonica argentina) da un pianista...allievo di Rachmaninoff!
A New York, immerso nella grande varietà di suoni etnici che animavano i quartieri degli immigrati, il piccolo Astor trascorse la sua infanzia e adolescenza, assimilando le diverse sonorità tipiche delle varie etnie, a cominciare dalla musicalità partenopea che a Little Italy era di casa, mentre sonorità variopinte provenivano dalle comunità ispaniche ed ebraiche che popolavano il quartiere di Williamsburg. Nel quartiere russo di Little Odessa, gli immigrati mantenevano vive le loro tradizioni e la loro identità culturale e musicale, così pure a Chinatown e Astoria, un quartiere multietnico con prevalenza di comunità greche.
Una vita musicale, quella della New York di quegli anni, che avrebbe successivamente lasciato la sua impronta anche nelle composizioni di Piazzolla che, oltre alla musica di Bach, cominciava ad appassionarsi anche al jazz ed al blues.
Sempre a New York entra in contatto con Carlos Gardel, considerato uno dei padri del tango, il quale lo invita, appena quattordicenne, a incidere vari temi per il suo film "El dia que me quieras". In seguito rientra in Argentina, per suonare il bandoneon nell'orchesta di tango di Anibal Troilo, ma si dedica sempre più composizione e studia con Alberto Ginastera e successivamente si trasferisce a Parigi per studiare con Nadia Boulanger e dove incontra grandi personaggi quali Igor Stravinsky e Arthur Rubinstein.

L'intera sua vita si può riassumere con le parole dello stesso Piazzolla: "Devo dire la più assoluta verità. Potrei raccontare una storia di angeli, ma non sarebbe la vera storia. La mia storia è di diavoli, mescolata con angeli e un poco di meschinità: bisogna avere un po' di tutto per andare avanti nella vita". 

Ensemble Fisarchi 

Daniele Del Lungo, violino
Andrea Vassalle, violino
Laura Gorkoff, violino
Daniel Stratznig, accordeon
Annamaria Vassalle, soprano


Arrangiamenti, elaborazioni compositive, strumentazione, Daniele Del Lungo 

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